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urban

31 10 2017

Rinascente – Flagship Store

Inaugurazione in Via del Tritone a Roma - tra celebrazione del fascino romano e piccoli imprevisti

Da poche settimane, Via del Tritone a Roma è diventata eco del nuovo Flagship Store di Rinascente.
Inaugurata il 12 ottobre, tra flash, taglio del nastro, presenze istituzionali e non, la Rinascente, dopo undici anni di lavoro, ha aperto le porte del suo secondo Flagship Store romano.
Ottima comunicazione è stata data alla stampa nei pochissimi giorni che ne hanno preceduto l’inaugurazione, giorni che sono bastati per rendere i brevi servizi giornalistici volano di questa iniziativa. I media, soprattutto quelli televisivi, si sa che sono particolarmente affezionati a notizie che incorporano messaggi brevi, chiari e che fanno tendenza, che fanno un gran parlare e girare – e questo è il caso dell’apertura della Rinascente in Via del Tritone.

Son bastati pochi servizi televisivi per invogliare i cittadini spettatori a varcare la soglia di questo store tra un mix di curiosità, solita routine o svago da weekend romano.
Nel frattempo, promoter in giro per Roma erano pronte a distribuire flyer targati con l’hastag #romeisanattitude – Rinascente. Modo senz’altro indicato per promuovere questa iniziativa se non per una svista – quei poveri piumini nei quali le hostess erano ospitate, avvolte da un candido bianco sponsorizzato abilmente senza tener però presente dell’ottobrata romana in corso in quei giorni.. nevermind!

Attirata da tutta questa promo, per quanto non ami particolarmente gironzolare per i negozi, incuriosita dal frammento di notizia passata al tg relativa al fascino dell’Acquedotto Vergine, riportato alla luce e incastonato nella struttura della Rinascente, due giorni dopo l’inaugurazione mi presento anch’io all’appuntamento.

Un gran baccano all’ingresso e le porte alquanto piccole mi davano l’idea che stessi sbagliando ingresso, e invece no – l’ingresso era proprio lì e attraverso una porta per quanto piccola e anonima insieme alle sue contigue gemelle, si accedeva all’interno dello store.

Davanti agli occhi appena varcata la soglia, pronti ad accogliere l’ospite, boutique allestite come dei mini appartamenti aperti su tutti i lati e pronti a dare il benvenuto ed offrire del buon cibo ai commensali.

Il tavolo della Rinascente l’ho trovato molto ben imbandito – ciascuna singola boutique una voce di un menù variegato offerto a target altrettanto pretenziosi e variopinti.
Otto i piani tutti dedicati alla moda, bellezza, design, gourmet, firmato dai marchi più prestigiosi del Made in Italy e dell’international floor – come recita il flyer. A prima vista, l’impressione era quella di trovarsi all’interno di un Colosseo contemporaneo, architettonicamente richiamabile il Colosseo Quadrato. Il tema del Colosseo e della romanità è fortemente richiamato sullo stesso logo della shopper firmata Rinascente – minimal – simbolicamente monumentale, come la rappresentazione architettonica Romana per antonomasia.

 

A guardarlo dal basso verso l’alto, la prima sensazione resta di incanto ed allo stesso tempo di estraniamento di fronte ad una struttura così mastodontica ospitante boutique per ciascuno dei gusci abilmente replicati negli otto piani.
La prima boutique che si visita come una vera e propria dimora è quella di Gucci. Mi fermo soltanto da Gucci e resto affascinata dall’allestimeno in toni di color rosa, fucsia, cipria, in piena sintonia con la fragranza #inbloom, abilmente creata da #Alessandro Michele – Creative Director per Gucci. Ammiro i pavimenti a mosaico in black and white e gli accessori esposti su piani diversi della boutique, orizzontale, verticale.
Una bellissima presenza quella di Gucci all’interno della Rinascente perché fin dall’ingresso si viene invitati ad assaporare il nostro hic et nunc, la celebrazione del contemporaneo, qualsiasi esso sia, in qualsiasi modo ognuno di noi ce lo creiamo.

Tornando alla mia visita al grande flaghsip store, il mio intento principale era arrivare alla Food Hall all’ultimo piano per la tanto citata vista panoramica sulla città eterna. File ripetitive ed uguali ad ogni piano, scandivano tale intento, come se per un giorno fossi passata per il Louvre o i Musei Vaticani in Via del Tritone.

Arrivata al rooftop, molte delle mie aspettative si sono decimate davanti al nudo allestimento della terrazza panoramica, tra divanetti, sedie, poltrone e poltroncine posizionate massiciamente e alla brava in pancia al fascino delle cupole e dei tetti romani.

Delusa, ho attraversato la scala che porta all’interno del Restaurant tra un banano e l’altro, pianta green così in voga nell’interior design ultimamente, e giunta alla cassa volevo assaporare una semplice sorsata di acqua, bottiglietta da 0.50 naturale.
Peccato però che la commessa mi comunica gentilmente che l’acqua naturale da 0.50 era terminata e l’unica disponibile era quella in bottiglia di vetro da 1,5 l. Peccato.
Rinuncio alla bottiglia di vetro e ritorno per la lunga traversata di ritorno con le scale mobili.

Volendo immortalare la vista dall’ultimo piano scatto una foto ma mi si fa presente che da quel piano non si possono scattare foto. What?! Are you serious, man?
Non mi esprimo ma la domanda sorge spontanea sul perché al settimo piano non si possono scattare foto mentre agli altri piani sì.
Lo scatto volevasi essere una firma per le brevi righe con le quai vi ho alacremente descritto questo viaggio sulle scale mobili al Flagship Store della Rinascente in Via del Tritone – to be seen, no photos please e al posto dell’acqua meglio optare per un cocktail.

Il mio percorso si conclude con l’autentica visita – quella all’Acquedotto Vergine che abbraccia il piano -1 della struttura, piano che diventa un aperto dialogo dell’antico con il contemporaneo fortemente apprezzato nella semplicità con la quale tale patrimonio romano viene esposto generosamente al pubblico.

 

Per concludere, ho trovato presso la Rinascente l’idea della Roma eterna, atemporale, traslata all’interno dello store abilmente in maniera architettonica ed allestitiva. I servizi e le code lasciavano molto desiderare ma il mood e l’appeal che si respirava gironzolandoci aveva note di autenticità, tanto appartenente a Roma ed allo stesso tempo tanto desiderata.
Non si può che affermare che la Rinascente ci ha messo la sua firma in termini di rievocazione del fascino della città eterna. Ad Maiora!

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Pubblicato da: Daiana Cotoara

Fin da piccola appassionata di arte a 360° e curiosa della Bellezza che ci circonda, quella Bellezza che come avrebbe detto Fëdor Dostoevskij, salverà il mondo. Per restare con i piedi per terra, si laurea in Relazioni Internazionali e per tenere sempre vivi i sogni nel cassetto, consegue un Master in Management dell’Arte e dei Beni Culturali.

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