Sanremo e i suoi fiori

  • 5 Marzo 2021

Non solo canzonette

Questa è la settimana della canzone italiana e quindi della 71esima edizione del Festival di Sanremo.
Se ne sta parlando molto, in termini di protocolli Covid, artisti sul palco e non, vestiti, gag, ospiti nazionali ed internazionali.
Ma Sanremo non è solo simbolo della canzone, è anche tradizione del nostro paese, storicità, presa di posizione per comunicare in maniera decisa messaggi ed è per antonomasia la città dei fiori.
Comune italiano di 52.000 abitanti, affacciato sulla costa ligure, si pone al centro della Riviera dei Fiori, località rinomata per la coltivazione dei suoi bellissimi e coloratissimi fiori, da dove viene anche il nome di Città dei Fiori.
Il clima mite e ventilato e le rare basse temperature invernali permettono a questo incantevole luogo di dar vita a queste gemme preziose della terra.

Durante il Festival di Sanremo, i fioristi hanno modo di dare maggiormente libero sfogo alla loro vena artistica e creativa, soprattutto dato il periodo primaverile che vede incontrarsi in perfetta sintonia il Festival con l’esplosione di boccioli dei fiori più tipici della Riviera.
Ogni anno, come scoperto nei giorni scorsi grazie a La Repubblica, vi è un vincitore di un concorso Bouquet per il Festival di Sanremo e trattasi di un concorso bandito per tutta Italia.
Per quest’anno il vincitore è Francesco Innocenti, giovane fioraio di Firenze che con le sue creazioni semplici e fresche sta incantando ogni sera il palco di Sanremo rallegrando e donando sorrisi genuini a ciascuna donna cantante che riceve i suoi bouquet.
Vedere ognuno dei bouquet che si susseguono sul palco è un incanto per la vista e immaginiamo anche per l’olfatto.

Colori pastello sono i protagonisti dei suoi bouquet e di certo i fiori più tipici coltivati nella Riviera dei Fiori, come racconta Jessica Tua a La Repubblica.
Jessica Tua, Flower Stylist e Luxury Events Planner, racconta la bellezza di questa attività e ne evidenzia la meticolosità e la vena creativa.
Ciascun bouquet infatti viene realizzato da queste persone esperte del settore, secondo la personalità del singolo artista donna presente sul palco dell’Ariston – si prende ispirazione dal suo abito, dal calibro della persona e da quanto di più può ispirare i fioristi a realizzare delle vere e proprie opere d’arte uniche.

L’industria dei fiori di Sanremo, in seguito al lockdown, ha sùbito delle perdite enormi ed è giusto parlarne in questa occasione per dar voce ad un settore importante della Regione Liguria, fondamentale per il mercato italiano dei fiori ma anche per quello internazionale.
I fiori liguri vengono infatti anche esportati all’estero dove sono richiestissimi mentre in Italia coprono il 31% della produzione del mercato nazionale, come fa sapere la CIA, Confederazione Agricoltori Italiani.
Secondo le stime, a causa del lockdown, si sono persi circa 212 milioni di euro sui circa 420 annui d’incasso dalle vendite e 4.000 aziende liguri del settore sono in forte crisi.

Dunque, anche un Festival canoro, in un periodo come quello che tutti stiamo attraversando, può e deve far parlare di fiori, ed è per questo che con Agenda Minimal ne stiamo parlando dando voce e volto a chi tutti i giorni si occupa di fiori, questa meraviglia estetica ed armonica della natura.
Ranuncoli cloni, garofani, peonie, anemoni ed i tradizionali papaveri fanno da protagonisti nei bouquet delle cantanti donne che si esibiscono sul palco e donano eleganza e pura bellezza con i loro colori e la loro perfezione naturale.

Noi ve li riproponiamo ad uno ad uno all’interno del nostro post per omaggiarvi di leggerezza, delicatezza e unicità, esattamente come questi fiori fanno quando li vediamo sul palco tra le mani delle donne.

*Ringraziamo la generosa disponibilità della Flower Stylist Jessica Tua per aver condiviso con Agenda Minimal l’immagine dell’omaggio floreale realizzato per Laura Pausini, copertina del nostro post.

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Autore

Daiana Cotoara

Nata nel 1989, Daiana Cotoara fin da piccola è appassionata di arte a 360° e curiosa della Bellezza che ci circonda, quella Bellezza che come avrebbe detto Fëdor Dostoevskij, salverà il mondo.

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