La casa natale di Gaetano Donizetti

  • 21 Marzo 2018

Sulle tracce e sulle note del compositore bergamasco

Qualche settimana fa, per mediare alla metropoli milanese e al suo consueto via vai, abbiamo trascorso un sabato alternativo alla scoperta dei dintorni lombardi. La nostra meta era Bergamo, Bergamo – Città Alta per intenderci. L’abitato infatti è suddiviso in due parti distinte, la Città Bassa – più moderna e fortemente più urbanizzata e la Città Alta – la parte più elevata in termini di altitudine e più antica, con al suo interno i più importanti monumenti cittadini.

Il nostro sabato bergamasco è stato si può senz’altro dire una scoperta, passo dopo passo, passeggiando per le sue architetture in stile veneziano e assaporando i prodotti locali – primi tra questi i buonissimi salumi e formaggi.

Passeggiando nella Città Alta, attraversate le Mura Venete, zona con vista bellissima sulla campagna bergamasca, ci siamo intrufolati in una viuzza ed in una casetta che sulla facciata riportava una insegna che alle nostre orecchie suonava molto interessante da scoprire – in questa casa nacque Gaetano Donizetti il giorno 29 novembre 1797.

Come non andare oltre e varcare la soglia di questa casa inaspettata sul nostro percorso e così piena di storia, che ha dato i natali al grande operista?

Ricordiamo, per chi non fosse domestico con l’opera e la musica classica in genere che, Gaetano Donizetti fu un celebre compositore di opere, di quel che in termini più tecnici viene indicato come melodramma, spettacolo in cui l’azione teatrale si sviluppa attraverso la musica ed il canto. Elementi di base ne sono il testo poetico, il libretto, la musica, la scenografia, i costumi. Donizetti nasce a Bergamo nel 1797, come riporta l’insegna presente sulla sua casa natale, dunque Bergamo ne ha dato i natali in un periodo per la musica italiana che se vogliamo circoscriverlo, potremo definirlo un periodo di passaggio dal tiepido, iniziale, Romanticismo rossiniano al Romanticismo appassionato di Verdi.

Ma varchiamo nuovamente la soglia di questa affascinante casa insieme a voi così da provare a dipingervela e invitarvi a visitarla per fare un tuffo nella storia dell’opera lirica italiana.

Di pomeriggio, la casa viene aperta dalle 15.00 in poi ed è aperta senza prenotazione il sabato e la domenica, su prenotazione da lunedì a venerdì. Ci trovavamo proprio lì davanti poco prima delle 15.00, tuttavia abbiamo dovuto aspettare un bel quarto d’ora prima che la porta si aprisse dopo i nostri curiosi e impazienti suoni al campanello.

Ci apre un giovane che si era da poco insediato alla sua postazione al desk presente all’ingresso il quale ci ha invitati ad entrare ed esplorare liberamente gli spazi della casa. La @Casa Natale di Gaetano Donizetti è un vero e proprio luogo di valore storico e culturale, dichiarato fin dal 1926 monumento nazionale e dopo un restauro del 2009 che ha reso tutti gli spazi accessibili ai visitatori, è aperta gratuitamente al pubblico.

Niente biglietto d’ingresso dunque ed è presente un piccolo shop con gadget che richiamano l’opera del grande Donizetti che ciascun visitatore potrà acquistare a prezzi davvero modici.

Incominciamo la nostra visita vagando per le prime sale, le sale del piano terra.

Si tratta di due grandi sale allestite in maniera abbastanza simpatica, di certo considerando la gratuità del biglietto non ci si può aspettare un allestimento super all’avanguardia seppur siano presenti anche monitor digital che ripercorrono la vita e le opere del Donizetti. Gli spazi del primo piano con queste sale, ripercorrono se vogliamo in chiave “didattico-museale” le tappe della vita e delle opere di Gaetano Donizetti attraverso delle linee del tempo che serpeggiano in orizzontale lungo i lati di ciascuna di esse.

Le due sale risultano un po’ spoglie mancando di un arredo più importante a livello storico ma di certo invogliano il visitatore ad andare oltre e scoprire altri spazi al fine di trovare autenticità. In fondo, in una casa natale di un genio, cosa mai ci si aspetta se non un valore appunto autentico, un qualcosa di materiale, da toccare con mano al fine di sentirsi sempre più vicini a quelle che in noi sono le figure che di volta in volta costruiscono le tappe della storia dell’Umanità, mattone per mattone, Opera dopo Opera?

Continuiamo il nostro percorso ed intraprendiamo le scale che portano al piano inferiore dell’edificio – la parte più antica, databile al XIV – XV secolo – per arrivare agli ambienti abitati dai Donizetti, Gaetano e la sua famiglia, ambienti rimasti nell’aspetto originale dell’epoca.

La prima impressione avuta scendendo le scale è stata legata al buio che caratterizzava questi spazi, vere e proprie cantine le definiremo noi oggi in chiave interpretativa moderna. Il buio, l’umidità, la nudità di questi spazi e nello stesso tempo la loro autentica essenza.

Nella prima stanza infatti, andando a sinistra, una volta discese le scale, si arriva nella cucina con presente il visibile camino e a seguire la camera da letto dove vide la luce Gaetano.

E’ proprio qui, a terra, collocata una lapide di marmo che riporta la confessione del compositore in una lettera al suo primo maestro di musica Giovanni Simone Mayr datata 1843: “La mia nascita, fu più segreta però, poiché nacqui | sic | sotto terra in Borgo Canale. Scendevasi per una scala di cantina ov’ombra di luce non mai penetrò. E siccome gufo presi il mio volo… “

Queste parole descrivono in maniera autobiografica i luoghi in cui Gaetano Donizetti ha trascorso i suoi primi anni di infanzia, anni spensierati all’interno di un luogo malsano, “ov’ombra di luce non mai penetrò”.

Nasce Donizetti da una famiglia umile, di tessitori o sarti, quinto di sei figli. Negli anni a venire, attraverso la sua musica, quelle ombre le ha preziosamente trasformate in meravigliose luci splendenti che illuminavano i suoi spartiti in ogni angolo del mondo in cui poi portò il suo genio.

Sempre sullo stesso piano ma a destra, si trova il locale che ospita il pozzo e quello della ghiacciaia.

E’ in questo piccoli spazi che si respira il fascino del genio di Donizetti, le sue note, il suo lavoro, frutto di sacrifici che dal basso l’hanno elevato a maestro indiscusso dell’opera italiana.

Infine, siamo ritornati al piano terra, per accedere da lì al primo piano, raggiungibile anche in ascensore dal piano terra.

Questo piano ospita diversi spazi tra cui una sala concerti di certo di utile fruibilità culturale per la cittadinanza bergamasca.

Sullo stesso piano si rimembrano le grandi opere di Donizetti attraverso l’esposizione di costumi di scena e modellini che ricordano il teatro bergamasco a lui intitolato.

Molti materiali di supporto allestitivo sono stati realizzati con il contribuito della @Fondazione Cariplo, fondazione che ricordiamo con merito, per tutto il contributo che conferisce alla promozione della cultura e dei progetti ad essa connessi in tutta Italia, non solo nella Casa Natale di Gaetano Donizetti a Bergamo.

La visita non dura molto, starà a voi soffermarvi o sfuggire tra una stanza e l’altra seguendo quelle che saranno le vostre sensazioni a contatto con un posto così suggestivo e tangente.

Per entrare nel mondo musicale di Donizetti, vi proponiamo due brani appartenenti a due sue famosissime opere – Una furtiva lagrima dall’opera L’elisir d’amore e Il dolce suono dall’opera Lucia di Lammermoor ricordando con queste speciali note la mia stupenda bisnonna Lucia, il cui nome, come ho scoperto qualche settimana fa, le fu dato dopo che i suoi genitori ascoltarono al teatro per la prima volta l’opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti.

L’elisir d’amore – Una furtiva lagrima: http://youtu.be/_eE50Vtl_x8?autoplay=1

Lucia di Lammermoor – Il dolce suono: http://youtu.be/-MSsi-iysCA?autoplay=1

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Autore

Daiana Cotoara

Nata nel 1989, Daiana Cotoara fin da piccola è appassionata di arte a 360° e curiosa della Bellezza che ci circonda, quella Bellezza che come avrebbe detto Fëdor Dostoevskij, salverà il mondo.

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